Impianto fotovoltaico: tutte le detrazioni nel 2025

19 Maggio 2025

Impianto fotovoltaico: tutte le detrazioni nel 2025

Se ti interessa un impianto fotovoltaico per dare un taglio alle tue bollette, probabilmente sai anche cosa sono le detrazioni fiscali.

Nel 2025 esistono alcuni incentivi principali che puoi sfruttare per pagare meno il tuo impianto: uno in particolare si applica direttamente all’acquisto, altri sono sotto forma di detrazioni IRPEF o di incentivi sull’acquisto o vendita.

Il fatto interessante è che, a seconda della tua situazione, puoi sempre trovare l’incentivo più adatto a te: nei paragrafi successivi vedremo le condizioni per richiederli e quando puoi sfruttarne uno piuttosto che l’altro.

Detrazione fiscale IRPEF -50%

Il primo contributo che puoi richiedere nel 2025 è la detrazione fiscale IRPEF.

In cosa consiste?

Si tratta di una manovra che detrae le spese per il tuo impianto fotovoltaico dall’IRPEF, per il 50% della spesa (che diventa il 36% per le seconde case).

Esiste un tetto massimo di detrazioni, fissato a 96.000€, che scende nel caso di redditi particolarmente alti.

Sfruttando questo incentivo, in sostanza, riavrai la metà di quanto hai speso per il tuo impianto tramite “sconti” sull’IRPEF, nell’arco di 10 anni.

Facciamo un esempio:

Se oggi installi un impianto, spendendo 10.000€, il 50% dell’importo verrà tolto dall’IRPEF che devi pagare nei prossimi 10 anni.

In sostanza, quindi, si può dire che riavrai indietro 5.000€ – o 3.600€ se hai installato l’impianto nella tua seconda casa.

Ovviamente questo tipo di contributo ha un limite evidente: essendo condiviso tra tutti i tipi di ristrutturazione che puoi fare a casa tua, è possibile che tu finisca la tua capienza IRPEF.

In altre parole, può capitare che tu finisca l’importo da poter detrarre.

In questi casi puoi ricorrere ad altri tipi di contributo, che non si basano sulle tasse che devi pagare.

Contributo a fondo perduto -40%

Uno di questi contributi è molto recente: da qualche mese, infatti, il GSE eroga dei contributi a fondo perduto sull’installazione di un impianto fotovoltaico, indipendenti dall’IRPEF e dalla condizione economica dell’interessato.

Questo contributo funziona in modo più diretto, anche se ha alcuni requisiti per poterlo sfruttare.

Nello specifico, il proprietario dell’impianto deve:

  • Fare parte di una CER – comunità energetica rinnovabile, la vediamo in seguito
  • Abitare in un comune con meno di 50.000 abitanti

Quest’ultimo criterio è stato modificato più volte – inizialmente il limite massimo era fissato ad appena 5.000 abitanti, mentre adesso diversi comuni rientrano nella condizione.

Questo, a mio avviso, è uno dei bonus più interessanti per alcuni motivi.

Prima di tutto perché è a fondo perduto.

In secondo luogo perché si tratta di un rimborso vero e proprio: a 60-90 giorni dall’allaccio del tuo impianto, il GSE eroga un bonifico pari al 40% del prezzo del tuo impianto, calcolato tramite dei prezzi al kWp.

Se vuoi scoprire di più ho parlato più approfonditamente di questo provvedimento in un altro articolo di blog.

Ad ogni modo, questo incentivo è particolarmente utile per chi non può sfruttare il primo: il risparmio è leggermente minore (anche se comunque sostanzioso), ma ha il vantaggio di essere slegato dalla capienza IRPEF e viene erogato come bonifico diretto.

Partecipazione ad una CER

Uno dei requisiti per richiedere il contributo a fondo perduto è far parte di una comunità energetica rinnovabile.

Se vuoi sapere che cos’è una CER, ne ho parlato già in un articolo sul nostro blog.

Qui invece mi limiterò a spiegare perché le ho inserite tra gli incentivi per installare un impianto fotovoltaico.

Partiamo dall’inizio: lo scopo della CER è promuovere l’utilizzo e l’autoconsumo di energia pulita e rinnovabile.

Per fare questo, i vari promotori e associazioni offrono vantaggi ed incentivi per entrare a far parte della loro CER specifica.

Possono partecipare sia produttore che consumatori, oltre che figure miste (come un impianto privato, che produce ma consuma allo stesso tempo).

Per spiegare meglio in cosa consistono i vantaggi, conviene partire da un esempio.

Immagina di aver installato un impianto a casa tua e di essere entrato a far parte di una CER come produttore, per approfittare del bonus 40%.

Per semplificare le cose, immagina anche che in questa Comunità siamo presenti solo tu ed io, un consumatore senza impianto.

D’ora in poi il 20% dell’energia che non usi (percentuale variabile in base alla comunità specifica) sarà inviata alla CER, invece che esserti pagata tramite Ritiro Dedicato.

Questo significa che potrò usarla io, senza un impianto.

Il punto, però, è che nonostante tu sia “privato” di una parte della tua energia, ci guadagni comunque: sia io che te avremo un rimborso in base all’energia che abbiamo donato/consumato grazie alla CER.

Quindi tu, possessore:

  • Consumerai l’energia del tuo impianto, risparmiando in bolletta
  • Verrai pagato tramite RID per l’energia immessa in rete,
  • Verrai pagato (in misura maggiore) anche per l’energia che hai inviato alla CER e che altri hanno usato
  • Sarai rimborsato nel caso tu usi energia proveniente dalla Comunità, prodotta da altri

Per questo, in realtà, partecipare ad una CER rappresenta un vantaggio molto maggiore rispetto al solo accesso al rimborso del 40% a fondo perduto.

Fra l’altro il processo è gratuito al 100%, rendendo le CER investimenti davvero vantaggiosi, in ogni caso.

Il fattore più importante - anche più degli incentivi

Le agevolazioni che abbiamo visto ti danno una mano importante per installare un impianto.

C’è anche un’altra cosa che mi preme dirti: a prescindere da quale incentivo sceglierai, dovresti considerare attentamente un altro fattore prima di procedere con un impianto – l’azienda installatrice.

Il motivo per cui ti dico ciò è semplicissimo, e voglio spiegartelo meglio con un paragone.

Immagina di dover comprare un’auto e di avere a disposizione un buono sconto del 50%.

Ti trovi davanti un’ampia scelta: auto grandi e piccole, costruite meglio o peggio, più o meno costose.

Alla fine, per spendere il meno possibile, decidi di andare con l’auto più economica di tutte, che si dà il caso sia anche quella meno adatta a te – ma comunque pensi: “tanto l’ho presa quasi gratis!”

Col tempo, però, sorgono i primi problemi: non è abbastanza capiente e quindi non puoi viaggiare con la tua famiglia, ha un’autonomia bassa e la puoi usare solo senza allontanarti troppo, non ha gli optional che ti servono e quindi ti sembra di poterla usare a metà.

Come se non bastasse, dopo poco si rompe pure e quindi, anche se non l’hai pagata quasi niente ora non ce l’hai più, e il bonus lo hai buttato via.

Ecco, in questa nostra storiella il buono sconto sono le tue detrazioni fiscali e la macchina (chiaramente) è l’impianto.

Se ti affidi ad aziende poco serie, che ti propongono impianti uguali per tutti (e non basati sulle tue esigenze reali) solo perché te li fanno pagare poco, probabilmente il risultato sarà che i tuoi soldi finiranno nel cestino della spazzatura.

L’impianto non avrà la potenza adatta ai tuoi consumi, senza gli accessori giusti produrrà poco o male, dovrai cambiare stile di vita per adattarti all’impianto e non viceversa.

Come se non bastasse, è probabile che nessuno ti offra garanzie su prodotti simili: nel momento in cui avrai problemi non potrai chiamare nessuno.

Per questo ti dico che, a prescindere dall’incentivo che fa per te, è bene scegliere un’azienda seria, come quelle che abbiamo descritto in questo articolo.

Ogni nostro impianto è costruito partendo da una Relazione sui Vantaggi del Fotovoltaico, completamente su misura per la casa e per le abitudini di chi ci abita.