Impianto Fotovoltaico:
Conviene Davvero?

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Installare un impianto fotovoltaico nel 2022/2023 ha ancora senso? Come funziona l’installazione? Di cosa ho bisogno? Quanto costa? In questa guida andremo a togliere ogni dubbio sul fotovoltaico, partendo da come è composto fino a in quanti anni si recupera l’investimento fatto.

Parleremo anche della differenza che c’è tra impianto con accumulo e senza accumulo con batterie, quanto produce in inverno e quando è nuvoloso senza sole.

Insomma tutte cose che sicuramente ti sarai chiesto!

“Non preoccuparti, qui non parleremo di formule o di matematica. Questa guida è stata concepita in modo che puoi capire tutto ciò che riguarda il fotovoltaico ed è abbastanza semplice per chi non ha mai sentito parlare di questo argomento.”

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CAPITOLO 1

Come si "trasforma" la corrente per la tua casa?

In questo capitolo ti chiariremo:

  1. Che cos’è un inverter
  2. Dove va posizionato
  3. A cosa servono i pannelli fotovoltaici
  4. Quali pannelli scegliere

Che cos'è un inverter

Prima di chiarire cos’è un inverter partiamo da un presupposto: i pannelli fotovoltaici producono energia continua, non “standardizzata” e irregolare.

Questa energia le nostre abitazione non riescono ad utilizzarla perché tutti i nostri apparecchi elettrici lavorano secondo uno standard (CEI 021), ad esempio 220V e 50 Hz per il monofase. e 380V e 50Hz per il trifase.

Monofase e trifase si riferiscono a unità che utilizzano la corrente alternata.

Per gli scopi di questa guida ti basti ricordare questa cosa: in generale i sistemi monofase vengono utilizzati in ambiente domestico per alimentare piccoli e medi elettrodomestici e in presenza di potenze inferiori ai 3kW, mentre i sistemi trifase vengono utilizzati in presenza delle utenze industriali e in presenza di potenze superiori ai 6kW.

Il primo compito di un inverter quindi è quello di convertire la corrente continua generata dai pannelli fotovoltaici in corrente alternata per l‘uso comune nelle nostre case oppure in azienda.

Un’altra funzione dell’inverter è quella di interfacciarsi con la rete e proteggere l’impianto, infatti di solito gli si accoppia un quadro elettrico che gestisce tutto il flusso della corrente elettrica che salvaguarda l’impianto stesso e quello della nostra abitazione.

L’ultima funzione dell’inverter è quella di monitorare l’impianto secondo diverse tipologie e modalità di fruizione (schermo inverter, app mobile, apparecchi esterni).

L’inverter ci permette quindi di utilizzare l’energia convertita dai pannelli solari in energia subito utilizzabile dai nostri apparecchi di casa/azienda oppure riversare nella rete quella in esubero (più avanti vedremo le diverse modalità).

Dove va posizionato

Se abbiamo un monofase, quindi per utilizzo domestico, possiamo installarlo sia all’interno che all’esterno.

Le soluzioni più comuni per quanto riguarda l’interno sono il sottotetto, lo sgabuzzino, la mansarda e il garage.

Queste sono zone che ben si prestano a questo scopo purché l’area sia ben accessibile, areata, asciutta e fresca.

Ovviamente quando è accompagnato da batterie di accumulo necessita di più spazio.

Dopo parleremo a cosa servono le batterie di accumulo, per ora tieni presente che occupano un po’ di spazio in più rispetto al solo inverter.

Per quanto riguarda l’esterno invece è possibile attaccarlo ad una delle pareti o sotto un portico.

Questo è possibile perché la gran parte degli inverter sono dotati di certificazione IP65 o IP67.

Per un utilizzo aziendale possiamo metterlo in zone adibite dall’azienda, come tetto, locale tecnico, o meglio ancora in parete esterna.

In conclusione la scelta del posizionamento è una cosa semplice ma non da sottovalutare: fatevi consigliare dall’installatore la posizione migliore a seconda dei vostri spazi e delle vostre esigenze.

A cosa servono i pannelli fotovoltaici

I pannelli sono composti da moduli che a sua volta hanno all’interno le celle fotovoltaiche di silicio che attuano la conversione dell’energia solare.

Grazie alla presenza delle celle i pannelli vengono messi in grado di convertire in elettricità l’energia dei fotoni.

In altre parole, producono la conversione dell’energia solare in corrente elettrica.

Questo processo è detto effetto fotovoltaico.

Quando arriva l’energia del sole, un fotone va a colpire un elettrone all’interno delle molecole di silicio presenti nelle celle fotovoltaiche. L’elettrone che riceve l’energia in alcuni casi riesce a staccarsi dal proprio atomo e muoversi. Dai ricordi delle scuole superiori dovreste sapere che un elettrone che si muove non è altro che energia elettrica.

In sostanza i pannelli sono complici di creare energia elettrica continua a partire dai raggi solari grazie al processo fotovoltaico descritto in precedenza.

Quali pannelli scegliere

Hai appena ricevuto un preventivo per l’installazione di un pannello fotovoltaico e vorresti valutare meglio il pannello che ti hanno proposto?

Ecco le caratteristiche principali che differenziano i pannelli fotovoltaici e qual è il modo per scegliere il pannello più idoneo alle tue esigenze.

1. Potenza

Definisce quanta energia (o potenza) riesce ad erogare ogni singolo pannello. I pannelli si distinguono in policristallini e monocristallini.

I pannelli policristallini vanno dai 250 ai 300 Watt mentre quelli monocristallini vanno da 300 a 600 Watt.

2. Dimensioni

Le dimensioni dei pannelli sono tendenzialmente tutte uguali, 1m di larghezza per 1,80m di altezza e non incidono sulle prestazioni.

3. Paese di origine e produzione

Questa caratteristica potrebbe incidere sulla qualità del pannello.

Ad esempio in Europa le aziende devono sottostare a particolari normative sia in ambito energetico e di inquinamento. Nonché a rigorosi controlli di qualità.

In altri paesi fuori dall’Europa le aziende non devono per forza sottostare a particolari leggi poiché le norme non sono così restringenti, con la conseguenza di un abbassamento di costo a volte notevole.

In ogni caso la tecnologia può essere comunque valida, quindi valutate bene la qualità dell’azienda che li produce.

Importante: Fai attenzione che il pannello abbia la classificazione TIER1, questa sta a indicare la stabilità finanziaria e capacità bancaria dell’azienda produttrice.

4. Coefficiente di temperatura

Descrive quanto varia la produzione a seconda delle condizioni climatiche in cui il pannello è installato (tetto, parete, interno ecc…)

Il pannello migliore è ovviamente quello che subisce meno la variazione del cambio di temperatura.

5. Garanzia

Ci sono due tipi di garanzia: quella sulle prestazioni e quella sul prodotto.

La garanzia sulla resa/prestazioni del pannello può arrivare fino a 25 anni, cioè garantiscono una resa che può variare dall’80% all’87% in 25 anni.

Ovviamente il pannello che ha una resa migliore e una garanzia più lunga nel tempo è quello consigliato.

La garanzia del prodotto riguarda invece i “pezzi di ricambio”, la manifattura e i materiali costruttivi. Tendenzialmente di aggira intorno a i 10 anni.

6. Certificazioni

Tra le caratteristiche di un pannello è bene sempre controllare anche il tipo di certificazioni che ha.

Ad esempio se siete un’azienda potrebbe essere molto utile sapere che tipo di resistenza ha al fuoco (classe di resistenza al fuoco) oppure all’ammoniaca.

7. Tecnologia

Nel tempo la tecnologia che sta dietro la costruzione dei pannelli cambia molto velocemente e le case produttrici immettono sul mercato prodotti con nuove tecnologie che permettono di implementare sempre di più l’efficienza della cella.

Vi consigliamo quindi di chiedere sempre al vostro fornitore che tipo di tecnologia viene usata nei pannelli che vi propongono e se è la più adatta alle vostre esigenze.

Allora qual è il pannello migliore?

Il pannello migliore non è quello che produce di più in assoluto, ma è quello che produce di più in base alle tue esigenze, alle caratteristiche della tua abitazione o azienda. Fai riferimento ad un esperto che saprà consigliarti al meglio caratteristiche e tipologia di pannello più adatto a te.

CAPITOLO 2

Quanto si risparmia in bolletta?

In questo capitolo ti chiariremo:

  1. Cos’è un sistema di accumulo
  2. Impianto fotovoltaico senza batterie
  3. Impianto fotovoltaico con batterie
  4. Quale conviene scegliere
  5. In quanti anni si recupera l’investimento

Cos'è un sistema di accumulo

Prima di parlare di risparmio o meno, dobbiamo fare la distinzione tra impianto con accumulo (con batterie) oppure senza.

Un sistema di accumulo per un impianto fotovoltaico è un insieme di “accumulatori” o batterie che stoccano l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici per evitare di essere immediatamente immessi nella rete quando non si ha la possibilità di consumarli direttamente.

In parole povere serve ad avere energia di “scorta” nel momento in cui l’impianto non sta producendo, senza dover prelevarla dalla rete standard (quindi dalla bolletta).

Impianto fotovoltaico senza batterie

Invece, senza batterie, il risparmio può arrivare fino a circa 30% in bolletta. (che comunque non è poco).

In questo caso l’energia prodotta dall’impianto viene utilizzata nell’ambiente domestico in base alla richiesta dell’utente. L’energia di avanzo viene immessa nella rete e verrà ricompensata in base al PUN (prezzo unico nazionale).

In pratica dopo che l’impianto ha prodotto l’energia necessaria, se il cliente consuma in casa questa energia va a sopperire alla richiesta el cliente. Se non consuma in casa viene immessa nella rete.

L’immissione in rete viene poi ripagata a Maggio dell’anno successivo attraverso il meccanismo dello Scambio Sul Posto (SSP). 

Durante l’anno si ha uno o due bonifici relativi all’acconto dello SSP e a Maggio dell’anno successivo viene fatto il conguaglio, dove viene visualizzato quello che è stato richiesto al fornitore, quindi quello che è stato consumato dal cliente, e quello che è stato immesso.

A questo punto viene premiato lo “scambio”, ovvero, verrà pagato il valore più basso fra immissioni e prelievi, di conseguenza più i valori sono simili e meglio è.

Impianto fotovoltaico con batterie

Avere o no l’accumulo di corrente con batterie può fare molta differenza.

Con questa opzione si può arrivare fino ad un risparmio del 70% in bolletta, questo perché le batterie ti permettono di immagazzinare l’energia di giorno e sfruttarla di sera, con quando ne hai più bisogno.

Le batterie inoltre non vanno in scarica solo di notte, ovviamente, ma anche durante il giorno.

Se c’è una maggiore richiesta rispetto alla produzione dell’impianto e la batteria è carica allora viene usata l’energia immagazzinata su di essa.

fotovoltaico-accumulo-con-batterie

Nonostante le batterie, rimane comunque la possibilità dello Scambio Sul Posto, quindi l’energia in esubero (probabile ad esempio in estate)  verrà immessa nella rete e premiata successivamente.

Il beneficio di un sistema di accumulo è quello di essere più autonomi, permettendoti di stare senza il pensiero di dover utilizzare i tuoi elettrodomestici in un particolare lasso di tempo. Potrai estenderne l’uso durante tutto l’arco della giornata, compresa la notte.

Oltre a questo si ha un maggior risparmio in bolletta che può arrivare appunto fino al 70%.

Chiaramente lo SSP in questa configurazione è più basso rispetto ad una configurazione senza batteria. Quello che va considerato è che il costo della bolletta è più alto rispetto a quello che ti viene corrisposto con lo Scambio Sul Posto.

Quindi c’è sempre più convenienza a consumare l’energia prodotta.

Quale conviene scegliere

1. Non a tutti convengono le batterie di accumulo

La capacità della batteria viene dimensionata in base ai consumi in FASCIA 2 e FASCIA 3, quindi se il vostro impianto produce una quantità di energia che viene consumata tutta durante il giorno e ne rimane poca di avanzo allora sarà inutile avere una batteria. Ma potrà essere utile ampliare l’impianto esistente e successivamente predisporre una batteria.

2. L’indipendenza energetica ad oggi è un miraggio

Molte persone credono che con la batteria ci si possa staccare dall’Enel ed essere totalmente indipendenti e non pagare più le bollette. Idealmente la cosa potrebbe essere fattibile ma creare un impianto con questa funzione è molto costoso e di difficile realizzazione nell’ambiente residenziale. Inoltre dipendere totalmente e solamente dall’energia del sole potrebbe essere problematico nel periodo invernale, rimarreste quasi sicuramente senza corrente elettrica.

3. E’ impossible azzerare le bollette.

Nella bolletta oltre al costo della materia prima ci sono anche i cosi detti “costi fissi”, che solitamente sono quelli per il trasporto, stoccaggio, oneri di sistema ecc… Quei costi non sono azzerabili purtroppo, quindi è sicuramente possibile avere un risparmio molto elevato (anche al 70% in alcuni casi) ma è impossibile azzerare i consumi, a meno che non si decida di staccarsi dalla rete ma con le problematiche descritte nel paragrafo precedente.

4. Batterie e pompa di calore

La pompa di calore viene montata per convertire l’energia elettrica “gratuita” prodotta dall’impianto fotovoltaico in energia termica sotto forma di calore utile per il riscaldamento della casa, dell’acqua ecc.. 

Spesso avere entrambe queste cose non è la soluzione migliore, poiché per far funzionare al meglio le due cose o scelgo di accumulare energia nelle batterie (per risparmiare nelle bollette) oppure riscaldo con la pompa di calore di giorno per risparmiare sulle spese di riscaldamento. Molto spesso una cosa esclude l’altra, perché l’energia utile del fotovoltaico non è sufficiente a fare funzionare bene entrambi i sistemi.

La scelta quindi varia di casa in casa, di famiglia in famiglia a seconda dei bilanci famigliari, della potenza del fotovoltaico, delle abitudini e delle esigenze. Prima di scegliere quindi fatevi consigliare da un esperto, che vi farà i giusti dimensionamenti dei sistemi (basati sulle vostre abitudini e necessità) che vi saprà consigliare il sistema migliore per voi.

In quanti anni si recupera l'investimento

Non è facile rispondere unicamente a questa domanda, perché ogni famiglia o azienda ha i suoi bisogni specifici con abitudini e consumi diversi

Quindi per realizzare un impianto fotovoltaico bisogna prima dimensionare adeguatamente il sistema e calcolare poi quanto potrebbero essere i risparmi.

Ogni realtà ha il suo rientro, ed è impossibile essere precisi.

Questo perché ci sono molte variabili che cambiano come la grandezza dell’impianto, il tipo di utilizzo ecc..

Però possiamo stimare, secondo diversi studi, che recuperi l’investimento fatto dai 3 ai 7 anni dopo.

CAPITOLO 3

Installazione e manutenzione dell'impianto

In questo capitolo ti chiariremo:

  1. Come calcolare la potenza necessaria
  2. Dove installare l’impianto
  3. Pulizia e manutenzione

Come calcolare la potenza necessaria

Innanzitutto dobbiamo vedere una, ma meglio, più bollette in cui andiamo a leggere il consumo annuale dell’abitazione suddiviso nei mesi.

In base al consumo si va a definire la potenza dell’impianto fotovoltaico.

Questo non è da non confondere con la potenza del contatore, perché molte volte possiamo avere un contatore da 3 kW, ma un impianto fotovoltaico necessario da 4-5 kW per il nostro fabbisogno.

Quindi dobbiamo sempre capire i kWh consumati annualmente, per definire la potenza totale dell’impianto fotovoltaico.

Dove installare l'impianto fotovoltaico

Puoi installare i moduli sul tetto della tua abitazione, oppure sul capannone

L’importante è che sia ben esposto al sole(SUD, EST E OVEST), con inclinazione di 10-30° e senza ombreggiamenti. 

L’installazione più diffusa è sul tetto, ma stanno prendendo sempre di più campo le pergole su cui sopra c’è installato un impianto.

Pulizia e manutenzione

La manutenzione è un capitolo che ci sta molto a cuore, perché come si dice “meglio prevenire che curare“.

Abbiamo creato per questo motivo, un report online tramite il quale puoi scoprire se il tuo impianto produce realmente quanto dovrebbe, oppure se ci sono parti che non sono più così tanto efficienti.

Il periodo ottimale in cui programmare la pulizia dei moduli fotovoltaici è l’inizio della primavera, nei mesi di Marzo/Aprile.

In questo modo, l’impianto sarà perfettamente pulito durante i mesi di migliore esposizione solare e quindi di produzione energetica.

Al fine di rendere inalterata la produzione energetica dell’impianto fotovoltaico è necessario programmare la pulizia dei moduli fotovoltaici almeno una volta ogni due anni.

Ti consigliamo tuttavia di tenere in considerazione la tipologia di inverno passato: se questo ha portato abbondanti nevicate o molte piogge “sporche”, allora potresti prevedere la pulizia anche una volta all’anno.

Quello che è importante sapere è che quando la superficie del modulo fotovoltaico è sporca questo ne ostacola l’ottimale produzione di energia, rendendo meno efficiente l’impianto fotovoltaico.

Se hai facile accesso al tetto e riesci a metterti in sicurezza con la presenza di linee vita, puoi provvedere tu stesso alla pulizia dei moduli fotovoltaici.

L’importante è che tu spenga l’impianto e utilizzi soltanto acqua demineralizzata (nessun prodotto detergente e abrasivo), una spugna o uno spazzolone con setole molto morbide al fine di non graffiare in alcun modo il vetro dei moduli fotovoltaici.

Utilizza un braccio lungo e assicurati di non calpestare i moduli fotovoltaici.

Se il tetto è di difficile accesso e se vuoi assicurarti che il risultato sia perfetto, ti consigliamo di rivolgerti a operatori di settore specializzati nella pulizia dei moduli fotovoltaici.

CAPITOLO 4

Quanto produce un impianto fotovoltaico

In questo capitolo ti chiariremo:

  1. Le differenza tra Nord e Sud
  2. In inverno, quando piove o è nuvoloso

Le differenze tra Nord e Sud

Gli impianti fotovoltaici nelle regioni settentrionali hanno una produzione annuale media di circa 1000-1100 kWh.

I valori salgono a 1200-1300 kWh nelle regioni del centro Italia e arrivano a toccare i 1400-1500 kWh nelle regioni meridionali e in Sicilia.

In alcune località particolarmente favorevoli si raggiungono anche i 2000 kWh/anno.

PVGIS, infine, ha approntato uno strumento per il calcolo istantaneo della produzione solare annuale per qualunque località italiana, disponibile on-line sul sito.

Quando piove o è nuvoloso

Prima di parlare di efficienza nel periodo invernale, dobbiamo dire che la produzione cambia in base alla zona d’Italia in cui è installato, come detto poche righe sopra. Le condizioni climatiche locali rivestono infatti un ruolo cruciale.

I moderni pannelli fotovoltaici riescono a produrre energia elettrica anche nelle giornate più nuvolose, dove la luce sembra più bassa: infatti nonostante ciò, le radiazioni solari continuano a esserci e il pannello genera energia.

Una curiosità?

A dispetto di quello che comunemente si crede la pioggia può far funzionare anche meglio i pannelli fotovoltaici perché elimina polveri e altre sostanze presenti nell’aria che potrebbero parzialmente assorbire la luce.

Sicuramente è vero che producono meno energia rispetto all’estate.

La ragione…?

Le giornate sono più corte, quindi dato che il sole splende meno ore nel cielo, di conseguenza l’energia prodotta è più bassa.

Tra le cose positive, troviamo il fatto che con le temperature più fredde i pannelli sono però più efficienti e riescono comunque a produrre energia.

CAPITOLO 5

Come si usa la corrente prodotta

In questo capitolo ti chiariremo:

  1. Uso Domestico vs Vendita
  2. Posso scollegarmi totalmente dalla rete elettrica

Uso Domestico vs Vendita

L’energia del proprio impianto fotovoltaico può essere utilizzata istantaneamente, mettendo in funzione apparecchi elettronici durante le ore di luce, oppure attraverso l’autoconsumo differito, che richiede però un sistema di accumulo.

Nel caso in cui l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico sia superiore al fabbisogno, e quindi non consumata immediatamente, viene immessa nella rete elettrica e remunerata grazie allo Scambio Sul Posto (SSP), che consente quindi di non perdere il vantaggio economico derivato dalla fonte di energia solare.

In parole povere, si tratta di una “vendita” di energia prodotta ma inutilizzata dal possessore di un impianto fotovoltaico.

Posso scollegarmi totalmente
dalla rete elettrica?

“La risposta è SI.”

La normativa in vigore non oppone alcun problema quindi chiunque può decidere di staccarsi dalla rete elettrica, eliminando costi fissi e possibilità di prelievo di corrente.

Come detto in precedenza questa scelta potrebbe però NON essere quella giusta.

I costi di realizzazione dell’impianto crescono e solo il fotovoltaico potrebbe non essere in grado di soddisfare in toto i bisogni nel momento. 

CAPITOLO 6

Permessi

In questo capitolo ti chiariremo:

  1. Quali ci vogliono
  2. Come funziona per un condominio

Quali ci vogliono

Se vuoi installare il fotovoltaico sul tetto di casa o su una tettoia nella tua proprietà, puoi agire liberamente senza bisogno di chiedere autorizzazioni preventive.

A meno che tu non ti trovi in un’area soggetta a vincolo paesaggistico: se l’immobile su cui intendi intervenire si trova nel centro storico dovrai richiedere l’autorizzazione ad un ente preposto, come il Comune e/o la Soprintendenza per i Beni Architettonici.

Sarà compito dell’ente verificare che l’installazione dell’impianto fotovoltaico non comprometta l’armonia estetica del paesaggio. 

L’incompatibilità paesaggistica vige comunque solo nei centri storici.

Al di fuori di questi contesti non è importante che i pannelli siano o meno visibili.

Come funziona per i condomini?

Quando si tratta di installare un impianto fotovoltaico in un condominio, la procedura può seguire due strade e varia in base a:

  • Alimentazione Comune
  • Alimentazione Indipendente

Per quanto riguarda l’alimentazione energetica comune, l’installazione deve essere approvata dall’assemblea condominiale e l’autorizzazione deve passare per l’amministratore di condominio e la metà dei partecipanti alla riunione che detenga il valore dell’edificio.

Invece, per la parte che riguarda il voler alimentare il proprio appartamento, basterà un’informativa scritta all’amministratore di condominio e ai propri vicini, nel rispetto della proprietà condivisa.

Ogni condòmino, infatti, ha diritto a una porzione del tetto, uno spazio comune ripartito in parti uguali che può sfruttare a suo piacimento.

Ovviamente i pannelli devono essere installati secondo il decoro dell’edificio e senza toccare gli spazi di altri condomini o comuni.

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